Asti Gospel 1999

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Comunicato Stampa Nr.6

Due giorni di grande musica, in un continuo alternarsi tra il coinvolgimento del gospel e la meditatività del soul, la profondità dello spiritual e la malinconia del blues

Asti, 26 dicembre 1999. Questa, in sintesi, la storia di Asti Gospel 1999, la rassegna che anche quest'anno per due giorni ha fatto di Asti la capitale della migliore musica nera di ispirazione cristiana.

La quinta edizione di Asti Gospel - l'edizione della maturità, come è stata definita - ha proposto un programma particolarmente ricco di appuntamenti snodatisi nel corso delle giornate, coinvolgendo un ampio pubblico di amanti del genere.

Nei pomeriggi di mercoledì e giovedì La Verne Jackson, artista americana particolarmente attiva nel panorama internazionale, ha proposto uno stage sulle origini della musica Gospel, conclusosi con un saggio finale dei partecipanti, che hanno accompagnato La Verne in alcuni pezzi nel corso della seconda serata; a notte fonda, in una sorta di dopofestival, artisti e pubblico si sono ritrovati all'Akhenaton music bar, dove l'atmosfera meno formale ha permesso di dare vita a due entusiasmanti jam session tra musicisti ed estimatori, come pure di ascoltare dal vivo i Gospel Sound, Tony Hooper, Pippo Guarnera, Federico Conti e altri validissimi musicisti astigiani.

Ma al centro dell'attenzione non potevano non essere anche quest'anno i due concerti serali, capaci di calamitare al teatro Politeama centinaia di spettatori.
Quattro formazioni, per mostrare quattro diverse sfaccettature di quella black music di cui il Gospel è il principale portabandiera.
Rutilante inizio con il blues di Toni Hooper con i suoi Mississippi Mudcats che, pur restando nel solco della tradizione, sono stati in grado di esprimere un repertorio originale: in particolare, di grande effetto la rivisitazione di "Amazing Grace", pezzo tra i più classici, riproposto in un indovinato arrangiamento per chitarra.

Momento clou della prima sera e di tutto il festival, l'esibizione del Rev. Jessy Dixon e dei suoi Chicago Gospel Singers: un vero coro Gospel, quattordici elementi sul palco, capace di coinvolgere il pubblico in una continua interazione tra palco e platea, con numerose standing ovation.

La seconda serata è stata introdotta dalla potente voce spiritual di La Verne Jackson che, con Pippo Guarnera (apprezzabile pianista blues), ha ripercorso le tappe fondamentali della musica dei neri d'America: una musica fatta di dolore e di spiritualità, interpretata magistralmente dall'artista.
Ultimo gruppo della rassegna, i Soul Stirrers of Chicago, gruppo storico dell'Illinois, che nell'occasione ha alternato brani originali a rivisitazioni di grandi successi: voci perfettamente accordate, capaci di alternarsi alla conduzione come pure di restare discretamente sullo sfondo, per un risultato che ha ravvivato il pubblico fino a farlo scattare in piedi ondeggiando e battendo le mani.

Anche quest'anno il pubblico astigiano, e non solo - vista la portata nazionale dell'evento - ha potuto beneficiare di alcuni tra i nomi più altisonanti della storia del Gospel, ed al tempo stesso scoprire nuovi talenti risultati certamente una piacevole sorpresa.

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